Kintaro, il ragazzo d’oro

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KintaroIl 5 maggio di ogni anno, in Giappone, si celebra la festa dei bambini – le bambine hanno la loro festa il 3 marzo – e ogni bimbo riceve in dono un bambolotto raffigurante Kintaro. Questo regalo è un auspicio per una crescita improntata sulla forza e sul coraggio che sono appunto le doti che contraddistinguono Kintaro, uno dei personaggi più noti del folklore giapponese.
“Ragazzo d’Oro” è la traduzione che più si avvicina al suo nome; il ragazzo è solito portare un grembiule con sopra stampata il kanji “Kin” (oro). Altro suo elemento ricorrente è l’ascia che porta sempre con se. Kintaro, così come Momotaro, è un personaggio molto conosciuto in Giappone, soprattutto tra i più piccoli. E’ un personaggio del folklore, ma, dopo aver superato il periodo della giovinezza, viene associato, come vedremo, ad un personaggio veramente esistito durante il Periodo Heian (794 – 1185).

Immagini di Kintaro che lotta, e vince, contro un orso in un incontro di Sumo o mentre combatte contro una carpa gigante, sono immagini che si ritrovano spessissimo in libri per l’infanzia, ma non solo; anche statue, stampe antiche e cinema hanno spesso attinto a questo personaggio per le loro produzioni.

Sulla nascita di Kintaro, e sulla sua vita di ragazzino prodigio, ci sono tante leggende e racconti folkloristici e quindi è impossibile ricostruire con esattezza la sua vita. Intorno all’anno 1000 d.C., nel paese di Jizodo, vicino al monte Kintoki viveva un uomo molto ricco, chiamato Shima-choja, il quale aveva una bellissima figlia, la principessa Yaegiri. Un giorno Yaegiri incontrò un guerriero della famiglia Sakata, Yosi-ie: si sposarono e le nozze furono molto sfarzose, come racconta la leggenda.
Purtroppo presto scoppiò una faida all’interno del clan dei Sakata e il marito Yosi-ie venne ucciso dallo zio in un momento in cui si trovava privo della guardia personale La moglie Yaegiri, che era incinta, fuggi nei boschi del Monte Kintoki e fece bene visto che lo zio, sapendo della gravidanza, si mise alla ricerca della donna volendo sopprimerla per evitare qualsiasi pericolo di vendetta futura da parte del figlio di Yosi-ie.
La principessa Yaegiri diede quindi alla luce un bimbo che chiamò Kintaro.
Kintaro visse nella foresta con gli animali come compagni di gioco. Egli crebbe forte e coraggioso e la sua forza era leggendaria; si diceva che riuscisse a piegare gli alberi come fossero fili di paglia o che riuscisse a sconfiggere gli orsi in lotte di Sumo.
KintaroUn giorno passò da quelle parti un importante guerriero della famiglia dei Minamoto, Yorimitsu, che venne presto a sapere dell’esistenza di questo ragazzo dall’incredibile forza. Lo mandò a chiamare e gli offrì un posto nella sua Guardia Personale. Fu così che Sakata Kintoki, il nome da adulto di Kintaro, divenne un guerriero al servizio di Minamoto Yorimitsu. Il personaggio di Sakata Kintoki è storicamente esistito. Kintoki iniziò un periodo di duro addestramento nelle arti marziali e alla fine divenne la guida di un quartetto di guerrieri “Shitenno“, agli ordini di Yorimitsu, divenuto leggendario per la forza e per l’abilità nelle arti marziali.
Sakata Kintoki morì all’età di 54 anni.

Non essendo una figura storicamente esistita, sul personaggio di Kintaro sono sorte molte leggende che raccontano della sua origine e della sua vita di bambino dalla forza straordinaria. Racconti in cui vediamo Kintaro affrontare carpe giganti, demoni, animali mostruosi. Per quanto riguarda le origini, c’è una leggenda, per esempio, che racconta come Kintaro sia nato dall’unione tra la principessa Yaegiri e un drago rosso in cima alla montagna Kintoki. Presso la medesima montagna, nella regione di Hakone, esiste un tempio dedicato alla memoria di Kintaro. Nel tempio viene custodita l’ascia che, secondo la tradizione, sarebbe quella che il Ragazzo d’Oro portava sempre con se. Qui si può vedere, su una roccia, l’impronta della mano di Kintaro e inoltre è possibile leggere le sue storie e la sua biografia.
E’ inutile dire che in questa zona nessuno nutre dubbi sulla reale esistenza di Kintaro.

Autore : Cristiano Suriani

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