Lo scandalo della Olympus Corporation

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Olympus CroporationE’ uscito in Giappone, il 19 maggio 2018, il documentario “Samurai and Idiots – The Olympus Affair“.
Il documentario, di produzione europea e diretto da Hyoe Yamamoto, risale al 2015, ma solo adesso arriva in Giappone.
“Samurai and Idiots” racconta del più grande scandalo finanziario della Storia del Giappone, e dell’uomo che ha scoperto questa frode: il britannico Michael Woodford.

La Olympus Corporation è una grossa società giapponese che opera nel settore della strumentazione fotografica e medica.
Tutto iniziò negli anni ’80 quando il Giappone era in pieno boom economico; la bolla speculativa indusse molte società, fra cui anche la Olympus, ad investire pesantemente sul mercato finanziario. Nel decennio successivo la bolla esplose e la Olympus perse, a seguito di azzardate operazioni di borsa, la bellezza di 730 milioni di dollari, al cambio dell’epoca.

La Olympus nascose la perdita e, anzi, negli anni successivi, cercò di recuperare mediante investimenti ancora più rischiosi (speculazioni finanziarie, investimenti su promettenti start-up). La cosa non funzionò e il buco arrivò al miliardo di dollari. La società sembrò rassegnata alla grossa perdita, che continuò ad essere nascosta, quando, nel 1997, cambiarono le regole contabili e questo rischiava di portare a galla l’enorme buco nei conti della società.
La Olympus, quindi, elaborò un complicato piano per far sparie la perdita. Creò società fittizie a cui vendere, al costo originario, gli investimenti in perdita; acquistò altre società a prezzi gonfiati; mise in piedi complicati meccanismi finanziari che trassero in inganno le autorità e le società esterne che dovevano certificare i vari bilanci. A quel tempo, i controlli erano abbastanzi blandi ed era uso, nelle grandi società, creare società fasulle, magari con sede nei paradisi fiscali, su cui trasferire le proprie perdite: i bilanci di queste società fittizie non confluivano nella capogruppo.

La Olympus sarebbe riuscita tranquillamente a nascondere il suo miliardario buco, se non che, nel 2001, scoppiò negli Stati Uniti il famoso scandalo della Enron. Lo scandalo Enron fu drammatico e, come conseguenza, vennero inaspriti i controlli contabili. Nuove regole e più stringenti controlli, vennero adottati dai mercati di tutto il mondo. Una di queste regole introdotte fu l’obbligatorietà dei bilanci consolidati che le società capogruppo erano adesso costrette a redigere; bilanci in cui sarebbero dovuti confluire anche le evidenze contabili delle società controllate: questo era un grosso guaio per la Olympus che aveva pochi mesi di tempo per mettere a posto i propri libri contabili.
Nel luglio del 2008 cominciarono a comparire, sulla stampa giapponese, i primi sospetti di azioni poco chiare da parte della Olympus Corparation.

Michael Woodward

Qui entra in scena Michael Woodford.
Woodford era stato assunto dalla Olympus nel 1981; aveva brillantemente scalato la gerarchia della società fino a ricoprire posti di comando. Era del tutto all’oscuro della truffa.
Nel 2011, a sorpresa, venne nominato CEO della Olympus. Venuto, per la prima volta, a conoscenza delle voci su operazioni sospette, ricevette, dagli altri membri del consiglio di amministrazione, il consiglio a soprassedere a quelle “calunniose accuse”. Woodford non lasciò perdere e, anzi, cominciò a fare domande scomode, a esaminare documenti e operazioni sospette fatte dalla società negli ultimi vent’anni.
Il 14 ottobre 2011, due settimane dopo la sua nomina, Michael Woodford, venne licenziato con la motivazione di “incompatibilità culturale”; ma ormai la pentola era stata scoperchiata.

Woodward rivelò alle autorità la colossale frode contabile della Olympus ai danni degli azionisti: una frode che venne calcolata in 1,7 miliardi di dollari. Le azioni della Olympus persero l’80% del loro valore e diversi top-manager vennero arrestati per quello che fu il più grande scandalo finanziario della Storia del Giappone.

Autore: Cristiano Suriani

Fonti:
New York Times  (pagina in abbonamento)
Il Sole 24 Ore

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